Rio Grande do Sul receberá a visita de Grupo Teatral Vêneto: Kalambur Teatro






As comunidades vênetas de Erechim, Santa Maria e Nova Pádua aguardam a chegada da Compagnia de Teatro Kalambur, de Veneza, grupo profissional de teatro, muito conhecido nesta cidade e no Vêneto, dirigido pelo competente ator e diretor Alessio Nardin. Chegarão ao estado dia 15 de Março de 2011 e farão apenas três apresentações no RS: no dia 17.03 em Erechim, dia 20.03 em Santa Maria e no dia 23.03 em Nova Pádua. O Kalambur Teatro desta vez apresentará a peça "Il Bugiardo", escrito por Carlo Goldoni, sucesso nas inúmeras apresentações de Veneza e outras cidades vênetas. Promoção do COMVERS - Comitato Veneto do RS e da Associazione Polesani nel Mondo, organizado pelo dirigente Marco Dilello e também conta com apoio da prefeitura do comune di Cittadella (sindaco Marcello Mezzassalma). Também estará acompanhando a delegação o Sr. Antonello Bertin. Em Erechim a entrada para o espetáculo e as inscrições para as oficinas serão totalmente gratuitas (apoio da Secretaria de Cultura com liberação do espaço cultural) e poderão ser retiradas na bilheteria do Centro Cultural e também na sede da La Piave FAINORS. As inscrições para as oficinas em Erechim estão disponíveis pelo telefone 54.33212709.

Dr. Luiz Carlos B. Piazzetta
COMVERS


Lo spettacolo

L’intreccio della trama si dipana con leggerezza, ironia e momenti di intensa umanità, attraverso scene che si ispirano a canovacci di origine spagnola, a Pietro Cornelio, ed infine all’opera di Goldoni. Ciò che ne emerge è una drammaturgia in cui il tema principale è quello della bugia come prima forma di creazione artistica, come ingenua possibilità di vedere il mondo in modo diverso e, forse, migliore: tutto questo si dipana attraverso lo svolgersi di intrighi amorosi, amori, gelosie, potere, danaro e miserie sociali. Lo sviluppo della trama è impreziosito da musiche dal vivo, danze, combattimenti, pantomime, momenti di poesia e satira sociale, personaggi inattesi...
Lo spettacolo, particolarmente adatto a famiglie e bambini, si inserisce in una cornice stilistica tipica di Commedia dell’Arte, con amori, intrighi, travestimenti, trasformazioni, colpi di scena, agnizioni. In azione le maschere classiche di Commedia: Zanni, Arlecchino, Pantalone, Dottore, Capitano, Innamorati, ...inserite in un contesto settecentesco, tipicamente goldoniano, con un contenuto drammaturgico moderno ed originale.
La trama
Lelio, figlio di Pantalone, dopo essere vissuto in modo avventuroso e dissoluto a Napoli, torna a Venezia, dove appena arrivato continua ad affidandosi al suo estro di bugiardo impenitente. Appena giunto incappa nel pieno di una serenata che Florindo, amante timido, rivolge segretamente a Rosaura. Quest’ultima si ritrova sul terrazzo di casa con la sorella Beatrice, con la quale rivaleggia continuamente. Senza indugio Lelio, assistito dal fido servo Arlecchino, si fa avanti, attirando l'attenzione delle due fanciulle (figlie di Scolastica, vedova di un famoso dottore di bologna ed ora in rovina) attribuendosi il merito dell'omaggio canoro. Di qui inizia un rutilante gioco di "spiritose invenzioni", come il fantasioso protagonista definisce le sue menzogne: s'inventa diverse false identità: si dichiara un ricco cavaliere napoletano invaghito di Rosaura, si finge un amico di se stesso con il padre, si vanta di aver goduto i favori delle sorelle con il severo Ottavio, amante di Beatrice. Anche quando è colto in flagrante e/o è smentito dai fatti, non si perde d'animo e cambia con scaltrezza identità e storia, riuscendo comunque convincente. Tutto questo sino a quando le sue bugie raggiungono dimensioni che nemmeno lui riesce a controllare…
Interpreti Silvia Benedini, Andrea Cereda, Cristina Gianni, Giovanni Longhin, Annagaia Marchioro, Alessio Nardin,
Maschere Gianfranco Gallo
Costumi Silvia Benedini
Danze e Coreografie Vitalba D'Aguanno
Drammaturgia Alessio Nardin (con il contributo degli attori)
Regia Alessio Nardin


Note di regia

La bugia è un artificio della mente che ha affascinato pensatori e letterati sin dai tempi di Sant’Agostino. Infatti se da una parte la bugia può essere negativa, liberata però da un valore morale la bugia apre al sogno di quello che non esiste ma che si desidererebbe e per questo è creatrice, è fonte di ispirazione. La bugia è una poderosa tecnica di immedesimazione. Il bugiardo mentendo si immedesima nell'altro a cui mente, quindi ne condivide una realtà particolare che li accomuna. Da questo embrione di tecnica d'immedesimazione possono nascere il teatro e il “teatro nel teatro” come quei campi dell'esperienza umana in cui ad ogni se stesso è consentito esser altro. Infatti con la menzogna, attraverso il frastagliato arcipelago dell'inganno, del malinteso e della finzione, ma anche della malafede, dell'ipocrisia e della simulazione, mettiamo in scena una specie di teatro. Per mentire, anche solo a se stessi, bisogna essere almeno in due. Quindi in senso più generale la verità critica nega il mondo del “così com'è”, della consuetudine dei saperi e dei poteri, la bugia critica inventa il mondo “così come dovrebbe essere”. In questo lavoro ci siamo divertiti ad indagare e palesare le contraddizioni, la comicità ed il grottesco di tutti i personaggi che ruotano intorno al “bugiardo” che come un demiurgo li rende personaggi di un sua singolare messa in scena. Il tutto attraverso gli strumenti, contemporaneamente drammatici e comici, che la Commedia dell’Arte mette a disposizione degli attori: gioco, acrobazia, plurilinguismo, grottesco, paradosso ecc… In questo ci siamo cimentati con l’intento di coinvolgere in tale operazione anche gli spettatori che assisteranno a questo esperimento.

Alessio Nardin

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