"Nei programmi didattici la storia degli emigranti"

Dal giornale IL GAZZETTINO di martedi 02.08.2008

L’assessore regionale ai flussi migratori traccia un bilancio sulla partecipatissima festa che si è svolta domenica a Pedavena. Momento di riflessione e studio
«Nei programmi didattici la storia degli emigranti»

De Bona: «Le fatiche e le sofferenze dei bellunesi nel mondo rappresentano per l’Italia un valore aggiunto» Una prima festa dei Veneti nel mondo, quella di domenica, che ci ha dato molta soddisfazione, sia come partecipazione, ma soprattutto per i momenti di riflessione che si sono svolti durante la giornata, intensa di scambi, d'idee, di confronti e proposte tra le quasi duemila persone che si sono incontrate nei vari momenti.Uno degli obiettivi della festa era quello di far incontrare gli amministratori, il mondo del volontariato e quello economico, con il mondo dell'emigrazione. Partendo dal fatto che oltre ad un importante rilievo storico e culturale, le nostre radici da anni si sono ben radicate nella terra dei cinque continenti, grazie al duro lavoro dei pionieri sono cresciuti degli alberi che stanno dando frutti molto importanti non solo per la nostra lingua, le nostre tradizioni e la nostra cultura all'estero, ma anche per la nostra economia veneta. Il made in Italy, ma soprattutto il made in Veneto, ha sempre la priorità negli acquisti delle aziende nel mondo di proprietà veneta o a conduzione veneta. Non solo per una questione di cuore e di patria, (anche se spesso i nostri macchinari sono tra i più competitivi al mondo). La frase fatta proiettarsi nel futuro guardando il passato calza a pennello nel mondo dell'emigrazione. Spesso ho sentito dire dai nostri capitani d'industria o di commercio all'estero: Tutti i miei macchinari sono orgogliosamente italiani! Se volessimo fare un resoconto del dare e avere dei nostri emigranti, sono sicuro che i loro sforzi hanno riempito il piatto della bilancia a favore della madre patria, basti ricordare le migliaia di pensioni estere che tutti i mesi arrivano in Veneto tutt'oggi degli ex emigranti, che hanno deciso di rimpatriare.Ma non solo, un altro esempio, sono gli innumerevoli turisti emigranti che ritornano da noi per le vacanze in paesini che hanno lasciato molti anni fa, che alloggiano negli alberghi, oppure ristrutturano le abitazioni dei propri avi. Nel 2008, siamo già arrivarti alla terza o quarta generazione se consideriamo ad esempio il Brasile, stati come Santa Catarina o Rio Grande do Sul dove i nostri veneti sono approdati alla fine del 1800 per supplire gli schiavi come braccia per dissodare la terra e sono circa il 70\% della popolazione attuale. Oggi il Brasile è considerato uno dei paesi emergenti nel BRIC (Brasile, Russia, India, Cina) e questo grazie soprattutto ai discendenti dei nostri Veneti. Penso quindi che un paese a crescita quasi zero come l'Italia debba guardare con immenso interesse queste economie visto che abbiamo una corsia privilegiata con i milioni di Italiani nel mondo, che si sono fatti onore, hanno costruito degli imperi, ma soprattutto non hanno dimenticato le loro origini, la loro madre patria. Infatti, abbiamo già chiesto di poter inserire nei programmi didattici la storia dell'emigrazione, fatta di sacrifici e di dolorosi distacchi, ma anche di sviluppo e di crescita, tutti valori che possono contribuire alla formazione dei nostri giovani.
Ecco che mi ha riempito di soddisfazione vedere circa 130 Enti Locali con i loro rappresentanti del Veneto che hanno presenziato alla prima festa dei Veneti nel mondo promossa dalla Regione perché hanno dimostrato molta lungimiranza non solo culturale ed emozionale per non dimenticare, ma soprattutto è passato il messaggio che nella costruzione del nostro futuro finanziario dobbiamo tenere maggiormente in considerazione tutte le realtà economiche Venete nel mondo.Domenica a Pedavena c'erano ad esempio realtà del Sudafrica, del Brasile dell'Australia o del Cile, paese che ha una crescita stimata attorno al 6\% con il quale già da anni ci sono scambi economici importanti in particolare con il vicentino.Concludendo queste mie semplici considerazioni vorrei ringraziare tutte le persone che hanno partecipato alla manifestazione con il giusto spirito di non dimenticare l'orgoglio, la laboriosità e la solidarietà veneta e con la consapevolezza che guardando fuori dal Veneto troviamo, ancora una volta, una mano pronta ad aiutarci.

Oscar De Bona
Assessore ai flussi migratori della Regione Veneto

Fonte: COMVERS / Gino Pante

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